Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha annunciato, attraverso un comunicato stampa, che la Commissione Europea ha dato il via libera alle norme fiscali a favore del Terzo Settore. La conferma è arrivata direttamente dal Ministro Marina Calderone e rappresenta un passo decisivo per completare il quadro normativo delineato con la riforma del Terzo Settore.

Un nuovo regime fiscale dal 2026

A partire dal 1° gennaio 2026, gli enti del Terzo Settore saranno soggetti a un nuovo impianto fiscale che segna una svolta significativa. Uno degli aspetti più rilevanti riguarda le Onlus, che entro il 31 marzo 2026 dovranno scegliere se iscriversi al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (Runts) o continuare ad operare al di fuori di esso, con la conseguenza, in quest’ultimo caso, di dover devolvere il loro patrimonio.

I nodi ancora da sciogliere

Secondo le prime reazioni emerse dalla stampa, la comfort letter inviata da Bruxelles evidenzia che, per il momento, restano esclusi dal via libera europeo alcune misure legate al finanziamento del Terzo Settore. Nello specifico, sono ancora in fase di approfondimento:

  • I titoli di solidarietà previsti dall’articolo 77 del Codice del Terzo Settore (CTS);
  • Le agevolazioni fiscali per chi investe nel capitale sociale e nel patrimonio delle imprese sociali, disciplinate dall’articolo 18, commi 3 e seguenti, del decreto legislativo 112/2017.

Fonte: Cantiere Terzo Settore